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Sass de Stria con I bambini
Passeggiate estive

Dal Passo Valparola al Sass de Stria: la Grande Guerra spiegata ai bambini| Mamma con Caschetto

Raggiungi il passo Valparola, appena superato il rifugio se provieni dalla Val Badia, troverai sulla destra un forte della Grande Guerra, ora adibito a museo. Puoi lasciare lì la macchina e iniziare quest’avventura.

Sass de Stria con I bambini
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La Grande Guerra spiegata ai bambini

Questa è più di una semplice escursione: è una vera e propria lezione di storia, e anche di vita. Si camminerà dentro le vere trincee della Grande Guerra, i bambini potranno toccare con mano le minuscole feritoie usate per difendersi dai nemici. Un cammino molto toccante anche per gli adulti.

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Questa escursione, fino alla vetta del Sass de Stria non è per tutti: la consiglio con i bambini piccoli in zaino solo se chi li porta è allenato e se la sente. Altrimenti, quando i bambini cammineranno da soli, è consigliata dai 7/8 anni in su. Non è particolarmente lunga e il dislivello è di circa 300 metri. Ma ci sono alcuni tratti attrezzati con corde in ferro e scale in legno da superare.

Ascesa al Sass de Stria

Dal parcheggio, ai piedi del Sass de Stria inizia, segnalato dal cartello, il sentiero che conduce alla vetta. Dopo 100 metri in pianura avrai due alternative: risalire a sinistra il ghiaione, in costante salita, oppure continuare dritto seguendo il sentiero – abbastanza stretto- segnalato da paletti di legno.

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Noi siamo saliti per quest’ultima alternativa, che consiglio poiché dopo circa 15 minuti il sentiero attraversa già le trincee. Le prime saranno muretti bassi, per poi alzarsi piano piano fino ad arrivare quasi ai 2 metri di trincea.

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Ogni tanto si aprono scorsi stupendi sulla Marmolada e sul gruppo del Sella. Dopo una prima mezz’oretta quasi pianeggiante, si apre un piccolo prato in salita.

Sass de Stria con I bambini
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Qui inizierai a trovare indicazioni per il sentiero che conduce alla vetta del Sass de Stria sotto forma di frecce di vernice rossa, lungo le trincee. Le trincee qui iniziano a farsi altissime e a tratti davvero strette: di tanto in tanto si aprono piccoli rifugi nella roccia e feritoie da cui sparare.

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Non ti nascondo che è qui che si inizia a respirare l’aria della Grande Guerra, ad immaginarsi con angoscia tutti i ragazzi morti in battaglia.

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La salita riprende, a tratti ripida tra le rocce: troverai vari tratti attrezzati con corde metalliche, scale in legno.

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Dopo un’oretta e mezzo – ce la siamo presa comoda comunque- ecco la vetta, con la sua croce.

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Tanta soddisfazione ma anche tanta emozione per aver percorso un sentiero così ricco di storia. Il panorama che si gode è immenso: dalla Marmolada, al Sella, al Gardenaccia, al Santa Croce e, voltandosi verso la Cortina d’Ampezzo, il Lagazuoi e le Cinque Torri.

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Rivivere la storia della Grande Guerra con i bambini

Il tempo di far fare merenda a nostra figlia Cloe, firmare il libro di vetta e si riparte, questa volta in discesa. Arrivati al piccolo prato che avevi incontrato all’andata, noi abbiamo continuato a destra in discesa per il ghiaione. Soluzione molto più veloce ma abbastanza ripida. Marito, con nostra figlia Cloe sullo zaino, ha ritenuto la discesa sui tratti attrezzati più complicata della salita, quindi attenzione se salendo vi rimane comunque difficile.

L’ascesa al Sass de Stria è molto più di una semplice escursione: è un museo all’aperto sulla Grande Guerra, è un modo per comprendere la storia passata e riflettere sugli errori commessi. Ed è molto intuibile, attraversando le trincee, anche per i bambini.

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